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Bruno Dominici (Grosseto, 1920 – 1989) La sua formazione avviene all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel dopoguerra esprime un forte impegno sociale e prende parte attiva nella costruzione del Sindacato Pittori e Scultori aderente alla Cgil, ha uno studio anche a Roma, e stringe rapporti con alcuni dei maggiori artisti figurativi operanti nella capitale. La sua pittura negli anni Cinquanta guarda all’esperienza realista, ma anche quando affronta i temi sociali, e ciò non avviene frequentemente, non è mai declamatoria, piuttosto si muove sulle corde dell’intimismo. La documentazione che è stato possibile ricostruire ci parla di una vasta attività espositiva, a cominciare da molte partecipazioni a mostre collettive fin dal 1945. Nella seconda metà degli anni Sessanta torna a vivere a Grosseto e, oltre a continuare la sua ricerca artistica, si fa promotore di iniziative dirette a vivificare la vita culturale della città, ricoprendo fino alla sua scomparsa la carica di presidente dell’Associazione Primavera Maremmana. Nel 1981 il Comune di Grosseto gli dedica una vasta rassegna antologica, allestita negli spazi del Museo Etrusco. Scompare nel 1989, e l’anno successivo, nella Fortezza delle Mura Medicee di Grosseto, viene organizzata una mostra retrospettiva dedicata alla sua opera pittorica.

(redazionale)