Il Quadrivio
Galleria D'arte
Era stato un ufficiale americano, fermo per un mese a Grosseto, nel 1945, a dire che la città assomigliava alla sua, a Kansas City. E per Luciano Bianciardi era diventato un tormentone: Grosseto come Kansas City, la città tutta periferia. C’era un punto in cui il paesaggio diventava davvero America, le Quattro strade.
Scriverà nel Lavoro culturale:
“la nostra passeggiata preferita era alle Quattro strade, un posto chiamato così perché davvero vi si incrociavano quattro strade: di Roma, di Livorno, del mare e infine quella della nostra città; al centro del QUADRIVIO si levava altissimo un cipresso, e lì vicino un garage, con tutti gli impianti per pulire le macchine e ripararle, i distributori di benzina, un bar aperto tutta la notte, che faceva anche cucina per gli autisti dei grossi camion col rimorchio, i quali viaggiavano giorno e notte e facevano sosta lì per la cena.”
Così Pino Corrias in “Vita Agra di un anarchico” che descrive l’atmosfera ed un tratto della città di Grosseto degli anni ’50: un contesto che facilmente potrebbe rimandare ai paesaggi di Edward Hopper ed alle sue metafisiche, rarefatte alienazioni.
Questo è quanto dobbiamo a coloro che si domandano per quale motivo si sia dato il nome di “IL QUADRIVIO” ad una galleria d’arte. Già, perché la sfida, implicita nell’apertura di un simile spazio nella nostra città, parte proprio dalle Quattro strade ormai fatalmente trasformate. Oggi le suggestioni dei nostri scrittori ed intellettuali storici si trasfigurano in una rotatoria segnata da un passaggio ininterrotto di veicoli il vuoto della campagna notturna si è ora riempito di un forte traffico ed il futuro avrebbe potuto certamente riservarci qualcosa di maggiore luminosità od intensità espressiva. Sarà forse possibile temperare la nostalgia per questi ricordi con le esposizioni d’arte del prossimo futuro: arte che verrà declinata nei modi più diversi capaci di dare significato oltre che alle molteplici tendenze creative anche alle vie che si diramavano da questo luogo: verso la civiltà romana, la sobrietà ed il fascino della scuola livornese, l’ambiente marittimo e costiero così amato dai macchiaioli e la nostra “piccola città” .
Percorsi che rimandano alle letture liceali ed alle storiche classificazioni medievali delle arti liberali a sfondo educativo … trivio, quadrivio … nelle quali però non si ricorda di avere rinvenuto scultura, pittura, ed altre espressioni figurative quasi certamente collocate dai nostri progenitori tra le “arti meccaniche” per le quali occorreva anche l’esercizio fisico.
E noi al Quadrivio ci colleghiamo idealmente.