Dal 7 dicembre al 18 dicembre
Le figure di Mario Di Felice sono esili, sinuose, accattivanti, si proiettano in alto nell’aria come fili di fumo, rappresentate nell’istante prima che si dissolvano nella luce o nel buio che le circonda, polverizzate dal vento che soffia tra i loro capelli senza scalfire l’aria solitaria e vagamente malinconica che possiedono.
Non hanno volto e per lo più neppure hanno sesso perché gli stati d’animo prendono tutti, uomini e donne e si manifestano, secondo me, con il linguaggio del corpo. É con tutto il corpo, attraverso la sua postura, i suoi gesti e il suo movimento che esprimiamo la nostra gioia e la nostra inquietudine, la nostra allegria e la nostra tristezza, la nostra indifferenza e il nostro amore.
I dettagli non sono necessari e nemmeno le parole.